Perchè si chiamano i giorni della merla?

L’origine dell’ espressione “i giorni della merla” non è ben chiara.
Nel 1740 il medico e ricercatore toscano Sebastiano Pauli pubblica due ipotesi di spiegazione:

Perchè si chiamano i giorni della merla?

Secondo una leggenda, vi era una merla che veniva regolarmente maltrattata da gennaio, mese freddo e ombroso. Gennaio, infatti, si divertiva ad aspettare che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per riversare sulla terra freddo e gelo.
Stanca di essere trattata così, la merla decise che l’anno seguente si sarebbe vendicata.
Decise perciò di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo ventotto giorni.

Giunto l’ultimo giorno del mese, la merla, pensando di aver ingannato il perfido gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Ma il cattivo gennaio ne fu così risentito che chiese in prestito tre giorni a febbraio scatenando sulla povera merla bufere di neve, vento, gelo, pioggia.
La merla, esausta ed infreddolita, si rifugiò in un camino e lì restò al riparo per tre giorni.
Passati tre giorni uscì dal suo rifugio ma il suo bel piumaggio si era ingrigito a causa della fuliggine del camino, e così rimase per sempre con le piume grigie.

La leggenda del piumaggio grigio della merla

C’è un’altra leggenda, un po’ simile alla precedente, che vuole spiegare la differenza nel piumaggio e nel becco tra merlo maschio e merlo femmina.
Per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine neri come i maschi della stessa specie, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti grigi a causa della fuliggine.
Da quel giorno tutti i merli femmina e i piccoli furono grigi.

Sempre secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.

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